La volpe e il rospo
C’era una volta, in un bosco della Lessinia, una volpe rossiccia che andava a caccia di una preda per la cena. Dopo aver girato tra alberi e cespugli, vicino ad un piccolo torrente intravide un rospo e lo raggiunse con pochi balzi veloci.
Il rospo spaventato si irrigidì, ma subito pensò a un modo per imbrogliare la volpe e svignarsela. Così il rospo le disse: “Ciao volpe, che agile che sei! Mi chiedo se sei disposta a fare un gioco, tipo nascondino. Io ti scrivo su una foglia quanti secondi devi contare ad occhi chiusi, mentre io mi allontano. Finito di contare, se mi prendi mi potrai mangiare, altrimenti avrai perso e io non sarò la tua cena”. La volpe acconsentì. Il rospo scrisse “10” su una foglia e, mentre la volpe chiudeva gli occhi, si girò per scappare.
Il rospo non fece in tempo a fare un saltello che la volpe aprì gli occhi e fu subito su di lui. Il rospo disse “Hai imbrogliato, avevo scritto 10 secondi”. Ma la volpe furbacchiona ribatté “Certo, ma io so contare solo con il sistema binario”.
Morale: per quanto si possano scrivere regole e leggi con precisione, ci sarà sempre un furbacchione in grado di aggirarle.
L'articolo è disponibile anche su "procFrank - Spuntini di informatica, N01/2025".