Superman di James Gunn NON è l’ennesimo film sui supereroi
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Superman di James Gunn NON è l’ennesimo film sui supereroi
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Dal 9 luglio scorso è disponibile nelle sale italiane il film Superman, diretto dal regista americano James Gunn.

Lo confesso: non avevo grandi aspettative dall'ennessimo film su uno dei personaggi più amati della DC Comics, sia perché l'ultimo film di Superman uscito nel 2013 era abbastanza brutto, sia perché sono molto legata alla prima versione del supereroe interpretato da Christopher Reeve. Allo stesso tempo, però, mi incuriosiva la visione che il regista James Gunn potesse dare, considerando il successo della trilogia di Guardiani della Galassia.

Il regista americano ha sempre dato una impronta particolare ai suoi personaggi, ed è quello che ha fatto anche nel caso dell'eroe della Comics. In questo modo racconta non soltanto un Superman meno eroe e più umano, ma attraverso la sua Metropolis (la città dove è ambientata la storia), Gunn mostra una società contemporanea alle prese con i problemi del nostro tempo, e ne esce una critica neanche troppo velata, soprattutto al modello americano. Ecco che le vicende principali del film prendono spunto da una crisi diplomatica tra due Stati fittizi, la Boravia e lo Jarhanpur, il primo alleato degli Stati Uniti che cerca di imporsi sul secondo, ma deve fare i conti con l'intervento di Superman che si schiera dalla parte degli oppressi abitanti dello Jarhanpur.

Impossibile non pensare ad una eventuale allusione al conflitto tra Israele e Palestina, soprattutto quando in una scena del film le milizie della Boravia sparano, per ordine del loro dittatore, contro la popolazione inerme ed i bambini. L' antagonista di Superman, Lex Luthor, può addirittura ricordare per certi aspetti Elon Musk. Il fatto che il personaggio sia un milionario molto influente sul governo americano, che si dedichi a progetti scientifici ambiziosi ed arrivi a finanziare una campagna denigratoria contro Superman usando i social, mi porta a pensare che il personaggio creato a suo tempo dalla DC Comics, non sia poi tanto lontano dal milionario sudafricano. Ovviamente tutto ciò può essere semplicemente una suggestione della sottoscritta ma è evidente che James Gunn, attraverso i suoi personaggi, voglia muovere una critica alla società e alla politica americana sempre più incapace di farsi portavoce di valori di pace, libertà e uguaglianza. Naturalmente a farne le spese principali nel film è il protagonista al quale, ad un certo punto, viene tolta l'aurea da supereroe e rischia una crisi di identità e di consenso, mentre nella realtà le difficoltà che incontra Superman potrebbero rappresentare la crisi del "sogno americano", della società liberale e della Democrazia.

Onde evitare spoiler non vi svelo come si conclude il film, quindi se siete interessati a conoscere il destino di Superman, Lex Luthor e gli altri personaggi andate a vederlo ma sappiate che questo film non è semplicemente uno dei tanti racconti di supereroi, ma è un'opera più complessa di quella che sembra, dove potrete ritrovare tematiche e storie molto vicine a noi. Nonostante il personaggio di Superman sia nato nel lontano 1938, rappresenta sempre l'archetipo dell'eroe dell'umanità e gli anni non sembrano scalfirne la modernità che si porta dietro da allora, perciò risulta sempre uno dei personaggi più amati tra i fumetti, serie tv e film più o meno epici, ma come diceva il drammaturgo tedesco Bertolt Brecht "sventurata è la terra che ha bisogno di eroi" ed oggi ne servirebbero tanti, troppi di eroi per contrastare le ingiustizie del nostro Tempo.

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