
"Paese che vai, usanze che trovi" recita un vecchio adagio sempre valido che vuole soprattutto si rispettino gli usi, i costumi e le tradizioni dei popoli in ogni parte del mondo. Tutto molto valido e giusto ma l'antropologia è una scienza così affascinante e varia che non si può prescindere dalle considerazioni personali anche quando (come in questo caso) diventano delle mere considerazioni soggettive.
Partiamo dal principio: l'Italia è patria di Santi, poeti e navigatori e sui Santi voglio aprire questo piccolo approfondimento. Ogni città, paesino o comune italiano ha i suoi santi patroni ma uno in particolare ha attirato (per cause di forza maggiore) la mia attenzione negli ultimi anni. Sto parlando di San Giovanni Battista che, oltre ad esser patrono di città come Firenze e Torino, è patrono di Angri, comune in provincia di Salerno.
Angri è un comune di circa 34 mila abitanti dell'Agro nocerino-sarnese che sorge ai piedi dei Monti Lattari. La cittadina è famosa in tutta la zona per le tradizioni legate al culto del suo patrono San Giovanni Battista ed in modo particolare per la venerazione della statua lignea.
Ora, mi preme precisare che sicuramente in tutte le tradizioni religiose vi sono riti consolidati da secoli che ogni anno si rinnovano tali e quali ma ad Angri non solo si rinnovano, addirittura si consolidano in barba a qualsiasi forma di secolarizzazione moderna.
Ma torniamo a lui, a San Giovanni, alla sua statua in legno vestita di rosso e oro. Il volto scuro e barbuto non ha niente a che vedere con la sua origine medio-orientale ma è frutto degli agenti atmosferici che hanno scurito il legno, ma in questo caso vuoi non esista una bella leggenda che giustifichi il colore della statua? Eccola:
La leggenda della statua di San Giovanni
Narra la leggenda che mille anni fa due navi trasportavano merci tra il Tirreno e le coste dell'Africa. Una di queste navi aveva come polena una statua raffigurante San Giovanni Battista. I marinai dell'altra nave, invidiosi della velocità della nave con il Santo, trafugarono la statua e la portarono su un carro trainato da buoi dopo aver tentato inutilmente di bruciarla (da qui il volto scuro) ma i buoi si fermarono in una aperta campagna dell'Agro nocerino-sarnese dove i contadini non soltanto iniziarono a venerare la statua ma costruirono una Collegiata in onore del Santo.

Statua lignea di San Giovanni Battista ad Angri

Alzata del quadro per le strade di Angri
L'inizio del culto
La chiesa dedicata al Battista fu costruita verso la fine del XII secolo ma il vero culto del Santo iniziò solo nel '600 quando a seguito di varie calamità i fedeli cominciarono la pratica di esporre la statua all'esterno e di farla girare per tutto il paese: ebbe così inizio la peregrinatio della statua.
I passaggi principali del culto
I festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista ad Angri hanno inizio già un mese prima del giorno effettivo in cui si festeggia il Santo (il 24 giugno) quando avviene l'alzata del quadro nelle principali strade e piazze. I quadri sono rappresentati dall'effige del Santo per cui basta alzare lo sguardo in molte strade per vederli. Ma è soltanto con l'arrivo del 24 giugno che la cittadina si immerge completamente nel pieno dei festeggiamenti sia per quanto riguarda il programma religioso che civile.
È una settimana ricca di eventi, molti dei quali tipici delle feste patronali (concerti, bande musicali, fuochi pirotecnici, bancarelle) ma soprattutto è una settimana totalizzante dal punto di vista psicologico: non si può infatti fare a meno di notare come la vita si catalizzi attorno al Santo e a tutti gli eventi a lui dedicati, neanche il Natale può essere minimamente paragonato a ciò che succede durante la festa di San Giovanni ad Angri.
A dare inizio ai festeggiamenti la sera della vigilia di San Giovanni, è l'intronizzazione della statua che viene deposta dalla nicchia e messa a terra in modo tale da renderla "disponibile" ai fedeli. Qui la statua viene vestita col suo mantello rosso dai ricami dorati. Seguono i giorni più concitati della peregrinatio quando il simulacro viene portato a bordo di un triciclo motore per tutto il paese, accompagnato da una schiera di persone che sotto al sole, con le temperature roventi delle ultime estati, si immolano in nome del Santo Patrono, il tutto correlato da una serie di messe con migliaia di fedeli accalcati per strada tra giovani, anziani e bambini piccolissimi.

Peregrinatio

Luminarie per la festa di San Giovanni, Angri
È soprattutto in questi frangenti che mi chiedo dove finisca la devozione e dove inizi il "delirio collettivo", perché il confine tra religione e fanatismo in questo caso è molto labile. I più diranno che chi non è di Angri certe tradizioni non può capirle: certamente la Fede svolge un ruolo fondamentale in questo tipo di tradizioni (mi sento molto limitata in questo ambito) ma guardando alla "caratura morale" di certe persone che partecipano ai riti, non posso fare a meno di pensare che assieme all'acqua santa della Collegiata sia andata a farsi benedire pure la coerenza umana.
Ma torniamo al tour del Santo: sono almeno tre i giorni dedicati alla peregrinatio, dopo i quali la statua di San Giovanni torna in chiesa. Tutto ciò viene accompagnato parallelamente dal programma dei festeggiamenti civili: bande musicali, cantanti più o meno noti, eventi sponsorizzati dai commercianti, vendita di gadgets a tema e le tipiche luminarie caratterizzano il centro del Paese che viene praticamente bloccato in quei quattro/cinque giorni dell'apice dei festeggiamenti. Vietato lamentarsi dei disagi arrecati al centro (chiusura delle strade e caos fino a tarda notte) e residenti che diventano in pratica "ostaggi in casa loro", perché, per San Giovanni, si fa questo ed altro.
Tra Fede, folklore e tradizioni si svolge quindi uno degli eventi più attesi dell'agro-nocerino che attira l'attenzione dei fedeli nella zona, promuove il turismo, smuove l'economia, smuove la politica, si spera smuova anche le coscienze (ma su questo ho forti dubbi).
Dunque cosa importa se ad Angri ci sono problemi legati alla sicurezza, alla legalità, alla raccolta differenziata dei rifiuti, tanto c'è sempre San Giovanni che ci viene in soccorso! Quindi come si usa dire da queste parti: "Viva San Giovanni"!