
Una volta c'era l' "Amore cortese" della "Chanson de geste" narrata dalla letteratura medievale, poi l'amore romantico dei poeti tormentati dell'Ottocento fino ad arrivare al più recente "L' Amore ai Tempi del Colera" del famoso romanzo di Gabriel Garcia Marquez.
E oggi? Come potremmo intitolare un romanzo d'amore ambientato nei giorni nostri?
"L 'amore ai tempi dell'intelligenza artificiale" sarebbe sicuramente il titolo perfetto!
Lo sviluppo delle tecnologie moderne ha infatti esteso l'utilizzo dell' Intelligenza Artificiale (o in breve AI) in tanti campi della nostra vita: dalla medicina, alla finanza, all'istruzione, ai trasporti e sarà sicuramente destinata a sostituire tante professioni in futuro.
C'è però un ambito nel quale l' AI sta cominciando ad insinuarsi senza fare troppo "rumore", mi riferisco alla sfera delle relazioni affettive. Esistono infatti dei sistemi di intelligenza artificiale chiamate generalmente "chatbot" che simulano un dialogo utilizzando una chat. Inizialmente create per supporto al servizio clienti delle aziende, le chatbot sono sempre più impiegate in altri ambiti, anche per interagire con loro h24.
Il risultato?
Queste tipologie di chat hanno cominciato a sostituire le conversazioni con persone reali. Nel 2013, il film "Her" con protagonista Joaquin Phoenix, raccontava proprio di un uomo che si innamorava di una intelligenza artificiale rappresentata da una voce femminile.
Oggi giorno, anche se solo la curiosità può inizialmente spingere una persona ad utilizzare una chatbot, può succedere che si cominci a sostituire l'interazione umana con quella simulata, fino ad instaurare una vera e propria relazione affettiva con una AI.
La tendenza di qualcuno può essere quella di umanizzare la tecnologia dimenticando che l'AI può simulare l'empatia ma non può in nessun modo sostituirla a quella umana. Il rischio è che si possa sviluppare una dipendenza emotiva, soprattutto in quei soggetti che soffrono di ansia sociale o hanno problemi ad instaurare rapporti stabili.
Le tecnologie come le AI dovrebbero esser vissute come strumenti complementari e mai come alternative ai rapporti umani!
Un altro problema dell'utilizzo prolungato di questo tipo di interazione è legato all' illusione del controllo: l'AI, infatti, essendo programmata per soddisfare le esigenze e le aspettative del singolo utente, può generare la falsa idea che anche le relazioni umane debbano essere ugualmente programmabili, e ciò potrebbe portare nella vita reale non solo a relazioni squilibrate ma anche a situazioni nelle quali non si riescono a reggere i conflitti inevitabili tra due persone.
La tematica è sicuramente complessa e gli effetti della dipendenza dalle chat di AI sono ancora oggetto di studi. Credo, però, che ancora non siamo in grado di valutare come la psiche umana possa reagire nel lungo periodo.
Secondo voi quali altre conseguenze potrebbe comportare l'uso prolungato e personalizzato di queste chat?
Per avere una idea di come possa esser rappresentata una dipendenza emotiva da AI, consiglio la visione del film "Her" ( "Lei" in Italia) del 2013.