Live-Action Disney: i motivi dietro ai recenti flop
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Live-Action Disney: i motivi dietro ai recenti flop

In principio fu La carica dei 101 - Questa volta la magia è vera, nel 1996 quando la Disney produsse il primo remake live-action di un suo classico dell'animazione. Il film ebbe un ottimo successo di pubblico e critica, d'altronde ad interpretare il personaggio di Crudelia Demon era la bravissima (e credibilissima) Glenn Close.

Era una novità nel panorama Disney all'epoca, così come grande successo ebbe lo spin-off di un altro famoso villain disneyano, quello di Malefica nel live action Maleficent del 2014 con protagonista Angelina Jolie.

Fu proprio quest'ultimo a dar inizio ad un vero e proprio trend in casa Disney che intensificò la produzione dei live-action di altri grandi classici come Cenerentola nel 2015, Il libro della giungla (2016), La Bella e la Bestia (2017), Aladdin e Dumbo, entrambi usciti nel 2019. Tutti con un discreto successo fin quando non è arrivato il remake di La Sirenetta nel 2023.

Cosa è successo ai remake live action negli ultimi anni? Il fatto di aver concentrato la produzione su storie già conosciute e già molto apprezzate non ha aiutato certamente a catturare l'interesse degli spettatori, soprattutto se a ciò si aggiunge la volontà della Casa di produzione di essere più "inclusiva" possibile: Halle Baley, scelta per interpretare Ariel non ha avuto il consenso della maggior parte dei fans della Sirenetta; probabilmente il fatto che non fosse così famosa, e molto lontana esteticamente dal cartone originale, non ha aiutato se si considera lo spessore di coloro che l'hanno preceduta come la Jolie o Emma Watson (Belle in "La Bella e la Bestia").

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Il flop maggiore in campo live action va però a Biancaneve uscito quest'anno, dove ad esser stravolta in questo caso è stata un po' tutta la storia, e la protagonista (interpretata da Rachel Zegler) non presenta i tratti caratteristici descritti nella fiaba originale dei fratelli Grimm ("diede alla luce una bimba bianca come la neve, rossa come il sangue e con i capelli neri come l'ebano") ben rappresentati nel cartone del 1937.

Il film è stato preceduto e accompagnato da numerose polemiche rivolte soprattutto all'attrice protagonista che non ha suscitato grande simpatia tra il pubblico . Soltanto la recentissima uscita di Lilo e Stitch ha riabilitato il live action disneyano ma solo perché la storia originale non è stata completamente cambiata.

Quali conclusioni possiamo trarre dai flop registrati da alcuni film rispetto ad altri? Come già detto in precedenza, inizialmente la trasposizione live di cartoni animati ha incuriosito il pubblico, poi ha cominciato ad esser ripetitivo fin quando la decisione di stravolgere le storie e i personaggi non ha cominciato a stancare e "appesantire" le trame, inoltre la stessa inclusività "forzata" si è ritorta contro la volontà della produzione di esser più accattivante agli occhi del pubblico.

Pubblico che oggi è sempre più critico e preparato rispetto agli esordi della Disney e dunque non accetta le forzature di una ipocrita inclusività quando è evidente che nella vita reale ciò ancora non avviene.

Quali potranno essere le stategie future adottate per evitare altri clamorosi fallimenti e critiche? Puntare su storie e personaggi innovativi non sarebbe male, del resto, come diceva Walt Disney "se puoi sognarlo, puoi farlo".

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