Avere un cane in Austria: regole, cultura e differenze con l’Italia
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Avere un cane in Austria: regole, cultura e differenze con l’Italia

Portare un cane nella propria vita è sempre una scelta importante, ma farlo in Austria comporta anche alcune particolarità legate alla cultura cinofila e alla normativa vigente, che possono sorprendere chi arriva da altri paesi, Italia inclusa. In questo articolo vediamo cosa significa avere un cane in Austria, quali sono gli obblighi, le buone pratiche e le differenze più evidenti rispetto al contesto italiano.

La “Hundesteuer”: la tassa sul cane

Una delle prime differenze che salta all’occhio è l’esistenza della Hundesteuer, ovvero una tassa annuale che il proprietario deve pagare per ogni cane registrato. Anche se non è un importo proibitivo (varia a seconda del comune, ma in media si aggira tra i 50 e i 100 euro all’anno), è un aspetto che in Italia non esiste o è poco applicato.

Questa tassa ha lo scopo, almeno in teoria, di contribuire alle spese pubbliche legate alla gestione dei cani (sacchetti per le deiezioni, pulizia delle aree pubbliche, segnaletica, ecc.).

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Il patentino per i Listenhunde

Un’altra differenza importante è il trattamento riservato ai cosiddetti Listenhunde, ovvero quelle razze considerate potenzialmente pericolose, tra cui, ad esempio, American Staffordshire Terrier, Rottweiler, Pitbull, Bullmastiff, ecc. In molti Länder austriaci – in particolare Vienna, la Bassa Austria e la Stiria – per poter tenere uno di questi cani è obbligatorio ottenere un patentino (Hundeführerschein).

Il patentino comporta:
• la frequenza di un corso teorico-pratico,
• la dimostrazione di competenze nella gestione del cane,
controlli veterinari e comportamentali più rigorosi,
• eventuali obblighi di assicurazione specifica.

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Il corso obbligatorio per il primo cane

In alcune regioni austriache, ad esempio a Vienna, chi prende il suo primo cane deve frequentare un corso base obbligatorio, della durata di poche ore, che fornisce nozioni fondamentali sulla gestione del cane:

• bisogni comportamentali ed etologici del cane,
• basi dell’alimentazione corretta,
• come interagire nelle aree cani (Hundezone o Freilaufzone),
• uso del guinzaglio e socializzazione con altri cani,
• norme di comportamento nei luoghi pubblici.

Guinzaglio, museruola e zone di libertà

In Austria, soprattutto nelle città, vige una regolamentazione chiara: i cani devono essere tenuti al guinzaglio nelle aree pubbliche e, in certi casi, anche portare la museruola (ad esempio nei mezzi pubblici). Tuttavia, le Freilaufzonen – aree recintate dove i cani possono muoversi liberi – sono ben distribuite e mantenute, e spesso frequentate da proprietari molto rispettosi delle regole.

Molti austriaci sono attenti a non far interagire i cani al guinzaglio, per evitare tensioni e fraintendimenti, preferendo lasciare ai cani la libertà di conoscersi in sicurezza all’interno delle aree dedicate. In Italia questa sensibilità è ancora poco diffusa.

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Cani in ufficio? In Austria si può

Un’altra differenza culturale significativa è il fatto che molte aziende austriache accettano (e persino incentivano) la presenza dei cani in ufficio. Naturalmente ci sono delle condizioni: il cane deve essere ben educato, non disturbare i colleghi, e l’ambiente deve essere idoneo. Ma questa apertura riflette un rapporto con il cane più integrato nella vita quotidiana, anche professionale.

Avere un cane in Austria significa quindi vivere con lui in un contesto molto organizzato e regolamentato, ma anche attento al benessere animale e alla convivenza civile. Le regole possono sembrare tante, ma sono spesso il riflesso di una cultura che prende sul serio il ruolo del cane nella società. Chi arriva dall’Italia noterà presto come qui la responsabilità individuale e il rispetto collettivo vadano di pari passo.

Fonti:

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