Il Bradisismo spiegato da una Flegrea
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Il Bradisismo spiegato da una Flegrea
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"Io non mi sento napoletano, mi sento flegreo" queste furono anni fa le parole di un mio professore universitario. Al momento devo dire che non le capii molto, non capivo cosa avesse voluto dire e perché la necessità di sottolineare la differenza tra l'esser napoletano e l'esser flegreo. Però allo stesso tempo quelle parole mi rimasero impresse nella mente e non le ho più scordate, e soltanto più di recente ne ho capito il significato.

Oggi che si è tornato a parlare di Campi Flegrei e di Bradisismo a livello nazionale mi capita di leggere ovunque pareri diversi su questo fenomeno geologico così particolare e di scoprire che molti non sanno di cosa si tratti.

Come spiegare quindi cosa è il Bradisismo a chi non ha idea di cosa sia, senza entrare troppo nel tecnico e cosiderando che non sono una geologa? Come cercare di far capire cosa significa esser flegreo a chi non è nato e vissuto nei Campi Flegrei? Cominciamo, anzi proviamo.

Cosa sono i Campi Flegrei

Rappresentano il territorio di ciò che resta di una grande caldera vulcanica in stato di quiescenza, con un diametro di circa 18 km, i cui limiti sono dati dalla collina di Posillipo, dalla collina dei Camaldoli, dal monte di Cuma e dal monte di Procida. L'area dei Campi Flegrei è compresa nei comuni di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, Giugliano in Campania, Marano di Napoli e alcuni quartieri del Comune di Napoli (Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo, Pianura e parte di Posillipo, Chiaia, Vomero, Arenella e Chiaiano). L 'altra parte della caldera è costituita dal Golfo di Pozzuoli.

Per chi non lo sapesse la caldera non è altro che un super vulcano che è collassato su se stesso, per cui, apparentemente, non vedremo mai il classico cono vulcanico ma la presenza geologica si evincerà comunque da una serie di elementi come laghi vulcanici, tufo giallo e manifestazioni gassose effusive. Nel caso specifico della Caldera Flegrea esiste un altro elemento tipico, quello del Bradisismo.

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Mappa dei Campi Flegrei

Cosa è il Bradisismo?

Letteralmente significa "sisma lento" ed è il fenomeno vulcanico che caratterizza l'area dei Campi Flegrei. Attraverso questo processo avviene un lento sollevamento e poi abbassamento del suolo. La causa principale del Bradisismo rimane tutt'oggi non chiara agli studiosi ma l'ipotesi più accreditata è quella relativa al riscaldamento delle falde freatiche. Nel sottosuolo, infatti, si deposita parte delle acque piovane poste al di sopra della camera magmatica della Caldera. Queste acque si surriscaldano dando vita a movimenti della crosta terrestre che generano terremoti.

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Rappresentazione delle falde freatiche

I terremoti che si registrano periodicamente nei Campi flegrei (spesso attraverso sciami sismici) non sono altro che la conseguenza del sollevamento del suolo (Bradisismo positivo) che nei secoli si alterna al Bradisismo negativo, ovvero all'abbassamento del suolo caratterizzato invece dall'assenza di terremoti. È quello che avviene, in pratica, ad una pentola con l'acqua che bolle sul fuoco: il coperchio è la crosta terrestre che si muove, l'acqua che bolle rappresenta la falda acquifera e il fuoco rappresenta la camera magmatica.

Nei secoli le fasi ascendenti e discendenti si sono alternate: dal 2005 il suolo flegreo ha ripreso ad alzarsi, con una intensità maggiore negli ultimi dieci anni, che ha portato ad un sollevamento di circa 140 cm. La testimonianza visibile di questo sollevamento recente è dato dallo svuotamento della Darsena di Pozzuoli che oggi non ha più acqua al suo interno.

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La Darsena di Pozzuoli oggi

Ma il territorio dei Campi Flegrei è stato abitato fin dai tempi degli Antichi Romani e ciò che resta dei popoli antichi ha subito inevitabilmente questo fenomeno: ecco che parte delle antiche rovine di Baia oggi sono sommerse nel mare di Bacoli, mentre osservando il Macellum del Tempio di Serapide a Pozzuoli, notiamo la presenza sulle colonne di fossili di molluschi, testimonianza del fatto che secoli fa le colonne erano sott'acqua. Ogni volta che giriamo lo sguardo al paesaggio, al mare, alle rocce, tutto di questi luoghi ci parla del segno lasciato dalla sua geologia: il vulcano è perfettamente integrato nella Natura di questi luoghi.

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Mosaici romani nel parco archeologico sommerso di Baia (Bacoli)

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Il Macellum di Pozzuoli

Un territorio fragile

Come sappiamo dalle cronache recenti, l'intensificarsi del Bradisismo ha riportato i problemi legati alle fragilità della zona dopo l'ultima crisi bradisismica degli anni '70, crisi che aveva comportato a Pozzuoli (epicentro di gran parte dei terremoti) l'evacuazione del Rione Terra.

Oggi che dal punto di vista scientifico abbiamo più informazioni, si discute invece sulla eventuale evacuazione dell'intera area flegrea che conta più di 500 mila abitanti. La preoccupazione maggiore non è data tanto dagli sciami sismici che non hanno mai magnitudo alte, ma dalla possibilità che possa verificarsi una eruzione. Il problema non è tanto se, ma quando ciò si verificherà.

L'ultima eruzione risale al 1538 quando si costituì Monte Nuovo. È evidente che l'antropizzazione degli ultimi decenni nella zona rappresenta un problema enorme: sono molti gli edifici costruiti senza criteri antisismici e in caso di eruzione sarebbe difficile (per non dire impossibile) far evacuare tutti gli abitanti. Il fatto è che la zona di interesse è molto vasta (circa 450 km2) e densamente abitata.

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Monte Nuovo in località Lucrino (Pozzuoli) visto dall'alto

L'aspetto culturale: nascere "Flegreo"

Molti si chiedono come sia possibile convivere con un rischio così grande e come facciano le persone a vivere su un vulcano, ma la risposta è molto semplice: le persone lì ci sono nate. È impossibile sradicare una cultura soprattutto quando è millenaria, quando è impregnata nei geni dei suoi abitanti. Non ho mai visto persone tanto legate alla loro terra, alle loro case come un flegreo. Puoi togliere un flegreo dal suo territorio ma non puoi togliere "l'ardore"che si porta dentro.

È vero, oggi c'è più paura di vivere lì, ma c'è anche tanta consapevolezza, le persone non si fanno intimorire, non vogliono abbandonarsi al Caso ma avrebbero bisogno di esser più informate, perché se esiste un problema urgente è quello della scarsa informazione da parte delle autorità competenti.

Ci sono tanti posti in Italia e nel Mondo dove si convive con il rischio sismico e con i vulcani, non capisco perché solo i Campi Flegrei dovrebbero essere abbandonati (sì, c'è anche chi dice questo). Dopo tutto sono millenni che queste terre sono abitate, certo non esistevano ancora gli strumenti per capire il fenomeno ma studiarlo e monitorarlo oggi avrebbe un significato in più: quello di poter salvare la vita dei suoi abitanti.

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